TIMO - proprietà officinali, curiosità e miti. - IPROFUMIDIPUGLIA

TIMO – proprietà officinali, curiosità e miti.

TIMO – proprietà officinali, curiosità e miti.

TIMO – proprietà officinali, curiosità e miti.

TIMO
Thymus vulgaris L.

“…Perciò si dice anche che le api traggano il buon miele dalla pianta più secca e più aspra: il timo.

(Porfirio)

Il timo è un arbusto perenne che oscilla dai i 10 ai 30 cm con fusti tortuosi e legnosi, dalle ramificazioni grigiastre e molto fitte. Le sue foglie, piccole e lanceolate, si presentano biancastre sotto, mentre i fiori che è possibile ammirare da maggio ad ottobre sono rosa o bianchi. L’odore è quello aromatico, il sapore è amaro.

Il nome generico “thymus” deriva dal termine greco “thymos” con cui si indica il principio della vitalità: il respiro e il cuore che secondo i Greci era l’organo della respirazione e sede dell’ira, del coraggio e dell’ardore. L’attributo “thymos” indica un’esalazione di fumo (durante le funzioni religiose si bruciavano rametti di timo) ma anche il vigore fisico e il coraggio. Non a caso i soldati tonificavano il loro corpo lavandosi con acqua di timo e bevevano tisane per rinvigorire il loro animo. Anche gli Egizi lo utilizzarono nella preparazione dei loro unguenti ritenendo che l’anima dei defunti potesse risiedere nei suoi fiori. I Romani sfruttavano le sue proprietà antisettiche per conservare derrate alimentari, per purificare l’aria negli ambienti chiusi, per aromatizzare cibi e formaggi e bruciavano la pianta a causa della credenza secondo cui i fumi avrebbero tenuto lontano gli scorpioni.

Durante il Medioevo era consuetudine ricamare fiorellini di timo sui vestiti dei cavalieri per infondere coraggio durante le battaglie.           Carlo Magno ordinò che il timo fosse coltivato in tutti i giardini erboristici e negli orti dei monasteri. Nel Rinascimento, invece, il timo cotto nel vino veniva utilizzato per gli asmatici, per curare le infezioni alla vescica, eliminare la tenia e guarire dagli avvelenamenti.

Nella provincia di Brindisi, nella nostra amata terra di Puglia, si essiccavano fichi e pomodori su una sorta di lettiera di timo. Anche i pastori ci poggiavano il formaggio fresco per aromatizzarlo. Questo formaggio era così preparato un po’ in tutto il Salento, e prendeva il nome, a Manduria e nei paesi limitrofi, di casu di tumu.

Proprietà:

Famiglia Olfattiva
Aromatica

Sfaccettatura olfattiva
Note verdi, erbe e fougere

Proprietà officinali
Antibatterico, antiossidante, stimolante circolatorio, stimolante mentale, tonico digestivo.

Significato
Amore duraturo, diligenza e operosità. Caratteristiche legate al fatto che sia uno dei pollini preferiti dalle api come testimonia già dall’antichità Virgilio nelle Eneide.

Modo di estrazione
Per corrente di vapore

Curiosità
E’ conosciuto anche come aceto dei quattro ladroni per un’antica leggenda che risale alla pestilenza che colpì Tolosa nel 1630. Quattro ladri, incuranti del rischio di restar contagiati, entravano nelle case degli appestati per derubarli di tutte le loro ricchezze. Catturati e condannati all’impiccagione, prima di essere giustiziati, svelarono il segreto della loro incolumità dalla peste, in cambio della grazia da lui promessa. I ladri confessarono che si bagnavano i polsi e le tempie, per due volte al giorno, con una miscela a base di erbe aromatiche, tra cui proprio il timo.